Impronta ecologica

Impronta ecologica: cosa significa, definizione e calcolo

Sapete che ogni giorno, ogni uno di noi, vuole o non vuole, consuma delle energie naturali. Anche gli ambientalisti che cercano di tutelare e proteggere l’ambiente, ha un “carico” di sprechi appena nasce.

Come lo possiamo dire? Ebbene perché esiste un metodo chiamato “Impronta ecologica” che effettua questa classificazione.

Il metodo nasce nel 1996, dove si valuta quali sono le problematiche che un uomo crea all’ambiente, per recuperare e usare quello che gli occorre. Tutti siamo colpevoli di quello che sta accadendo attorno a noi.

L’impronta ecologica misura e calcola l’attività produttiva del mare e della terra, ma che vengono assorbite dall’essere umano, che poi rilascia una grande quantità di rifiuti.

Cosa significa esattamente “impronta ecologica”

Per essere ancora più chiari, l’impronta ecologica va a misurare quanti pianeti, così come conosciamo il nostro, occorrerebbero per soddisfare l’intera popolazione.

Il dato attuale è realmente sconfortante. Si stima che per riuscire a sostenere l’umanità, oggi occorrerebbero circa 7 pianeti come la terra. Questo vuol dire che stiamo “esaurendo” troppo velocemente le energie esistenti. Il problema è che quindi si aumenta l’inquinamento, si riduce la produttiva del globo e si avranno cambiamenti climatici molto gravi.

Ogni anno ci sono Nazioni, come l’Italia, dove si va anche a valutare l’impronta ecologica a regione. Ciò per riuscire anche a capire quali possono essere le soluzioni alternative per diminuire tale consumo.

Da dove nasce questa definizione

Questa definizione, cioè l’impronta ecologica, nasce nel 1996, dopo studi iniziati già nel 1980, quando c’erano dei cambiamenti climatici inspiegabili e frequenti.

Indubbiamente è da anni ed anni che si cerca di parlare e discutere sulla realtà dell’inquinamento. Nonostante le continue “teorie”, i passi per migliorare la situazione sono stati e continuano ad essere, molto blandi.

Il lockdown da pandemia è stata una delle poche prove reali e tangibili che hanno dimostrato che stiamo producendo troppo inquinamento. In questi pochi mesi, il pianeta ha respirato. Quali altri sono stati i vantaggi:

  • Diminuzione dell’anidride carbonica e monossido di carbonio, del 48%
  • Produzione di ossigeno naturale del 71%
  • Crescita della vegetazione pari a 8 volte quella attuale
  • Riproduzione di insetti quadruplicata

Ovviamente sono ancora in atto altri studi, ma questo è stato sufficiente per avere una prova dei danni che andiamo a creare ogni giorno.

Impronta ecologica, come si calcola

Come si calcola l’Impronta ecologica? Esistono 6 diversi metodi che considerano il terreno sotto forma di:

  • Energia, che recupera l’anidride carbonica
  • Agricolo, destinato alla produzione di alimenti
  • Pascoli, ovviamente a destinazione allevamento
  • Foreste, produzione legname
  • Edificabile, per uso abitativo
  • Mare, area della crescita ittica e pesca

In base all’estensione territoriale di ogni regione o Nazione, si riesce poi a valutare le percentuali che sono disequilibrate e che permettono il calcolo dell’impronta ecologica.